(Mosca 1896 - Boston 1982) linguista russo naturalizzato statunitense. Fu membro dell’OPOJAZ, la società per lo studio della teoria della lingua poetica, fondata nel 1914, le cui ricerche diedero vita al formalismo critico. Sviluppando le intuizioni e gli spunti fondamentali della teoria formalista, negli anni Venti fu uno dei principali rappresentanti della «scuola di Praga», matrice dello strutturalismo europeo. Dal 1941 fu attivo in USA, dapprima all’università di Columbia, poi, dal 1948, a Harvard. La vasta opera di J., basata sull’individuazione della struttura bipolare del linguaggio e di ogni sistema semiologico, comprende fondamentali lavori teorici (Saggi di linguistica generale, in due raccolte, 1963 e 1974), saggi su aspetti particolari del linguaggio (Linguaggio infantile, afasia e leggi generali della struttura fonica, 1941), scritti filologico-critici su singoli autori o periodi poetici (Poesia russa contemporanea, 1921; Sul verso ceco, 1923; Una generazione che dissipò i suoi poeti, 1931; «Les chats» di Charles Baudelaire, in collaborazione con C. Lévi-Strauss, 1962) e studi di portata più generale, come Questioni di poetica (pubblicato in Francia nel 1973, Questions de poétique) e Lo sviluppo della semiotica (1978), che raccoglie saggi scritti dal 1956 al 1975. A partire dal 1962 le opere di J. sono state raccolte in otto volumi di Scritti scelti (Selected writings) pubblicati a l’Aia; la bibliografia completa conta più di 700 titoli.